domenica 12 dicembre 2010

12-12-2010 Visita cantieri metro C e B1

Un po' di foto dalla visita odierna ai cantieri Metro C (Malatesta e Mirti) e B1 (Annibaliano).
Prima qualche notizia interessante raccolta:
  • La B1 non sarà pronta prima di primavera 2012 (contro l'attuale previsione di dicembre 2011)
  • I lavori per i parcheggi interrati a Annibaliano e Conca d'Oro stanno partendo adesso quindi non saranno pronti con l'apertura della linea
  • La stazione Annibaliano non ha avuto problemi archeologici perché in antichità c'era un lago e viale Libia era un fiume! Tuttavia questo ha comportato grossi problemi con l'acqua di falda.
  • La piazza ipogea sarà "movimentata" da luci a led
  • Il ponte ciclopedonale sull'aniene tra Conca d'Oro e via Valdossola è confermato.
Buona Visione!

Metro B1: Annibaliano

Stazione Annibaliano: corridoio locali tecnici

Stazione Annibaliano: piano binario dispari direzione Bologna

Stazione Annibaliano: piano binario dispari direzione Conca d'Oro

Stazione Annibaliano: cunicolo collegamento uscita via Asmara

Stazione Annibaliano: scale piazza ipogea-binario dispari


Stazione Annibaliano: piano campagna retro cordolo piazza ipogea

Stazione Annibaliano: piazza ipogea

Stazione Annibaliano: particolare muratura piazza

Stazione Annibaliano: accesso principale da corso trieste e colonna ascensore


Stazione Annibaliano: scale risalita binario dispari-piazza ipogea

Stazione Annibaliano: scale uscita via Bressanone

Stazione Annibaliano: torre ascensore
Metro C: Mirti (quartiere centocelle)

Stazione Mirti: progetto sistemazione superficiale

Stazione Mirti: scavo ultimo livello

Stazione Mirti: uscita lato nord-est

Stazione Mirti: uscita lato nord-ovest

Stazione Mirti: uscita lato sud-est
Metro C: Malatesta (quartiere Tor Pignattara)
Stazione Malatesta: progetto sistemazione superficiale

mercoledì 8 dicembre 2010

Metro C: il primo treno sui binari

Ed ecco a voi in anteprima un video del primo treno della Metro C che inizia il preesercizio tra le stazioni Pantano (capolinea) e Graniti!

Monorotaia sulla Togliatti



Una monorotaia sulla Togliatti. Questo l'idea di Francesco Coccia, direttore del dipartimento dell'assessorato ai Lavori pubblici e alle Periferie, che ha illustrato la sua idea a margine del convegno all'Ara Pacis 'Ritorno alla città'. "Una monorotaia su gomma tra la ferrovia interna e il Gra per tutti i quartieri principali della periferia romana. Il primo tratto si chiamerebbe 'Gronda Orientale', sarebbe realizzabile in 3-4 anni e costerebbe, per otto chilometri, circa 500 milioni"
http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/12/01/news/un_treno_volante_intorno_roma_si_potrebbe_gi_fare_sulla_togliatti-9735150/

Insomma una riedizione del tram Saxa Rubra-Laurentina in salsa futuristica. Per chi non conoscesse la storia del travagliato corridoio Togliatti di seguito un'ottimo riassunto (storia corridoio Saxa Rubra-Laurentina).
Anche l'idea della monorotaia non è nuova ma frutto di una proposta dell'ordine degli ingegneri della provincia di roma che si può approfondire al seguente link (proposte ordine ingegneri di roma).

Cosa c'è di buono in tutto ciò? Che finalmente si riparla di un'opera fondamentale per la città mettendo in luce il fatto che la mobilità di tipo tangenziale sia importante quanto quella radiale.
Per quanto riguarda la tecnologia da utilizzare la monorotaia presenta indiscutibili vantaggi rispetto a un tradizionale tram:

  • Eliminazione delle problematiche degli incroci a raso e quindi velocità elevata e costante su tutta la tratta. Il tram sulla Togliatti sarebbe bello ma di gran lunga più inefficiente della monorotaia. Lungo il percorso del corridoio ci sono 32 incroci!! Significa che o il traffico si ferma ogni 5 minuti per far passare il tram oppure i tempi di percorrenza si allungano in modo spropositato. La monorotaia avrebbe frequenze e velocità molto più da metropolitana. Per non parlare della sicurezza stradale.
  • Facilità di espansione: essendo una struttura su viadotto potrebbe essere facilmente estesa a nord oltre l'Aniene andando a servire quei quartieri che forse attenderanno per molti decenni la metro D.
  • Costi contenuti: stando a quello che dicono si fanno 8km e 10 stazioni con 500 milioni. La stessa cifra dei 3km e 3 stazioni della B2, rebibbia-casal monastero

Molti ritengono la monorotaia un sistema utile giusto per i pachi di divertimento o le metropoli americane a causa del suo impatto estetico. A mio avviso no. 

  • La larghezza della struttura è contenuta.
  • La presenza dei pini o di nuove piantumazioni potrebbe "mitigare" l'impatto visivo.
  • L'ampiezza della Togliatti è tale da non creare l'effetto "fantozzi" di claustrofobia nell'avere una strada sotto la propria finestra
Di contro c'è da dire che introdure un'altra tecnologia di trasporto aumenta a dismisura i costi di gestione e manutenzione. Un tram potrebbe sfruttare i depositi esistenti, il parco mezzi attuale nonché raccordarsi alle altre linee (19, 14, 5) per creare una vera rete e differenziare l'offerta di mobilità.

In ogni caso spero che questo progetto parta e cominci a soddisfare quella fame di trasporto su ferro che attanaglia la città.

martedì 7 dicembre 2010

Sequestrato Cartellopoli.com!


Moltissimi argomenti su urbanistica e mobilità romane sono emersi in questi pochi mesi di cui ci sarebbe da discutere ampiamente. Ma prima di tutto un doveroso post sul sequestro preventivo di cartellopoli.com.
Stiamo parlando di un blog che lotta contro il proliferare dei cartelloni e delle affissioni abusive che deturpano la nostra splendida città. Lo so, non sentite nemmeno il problema. E' normale. Siamo assueffati. Ma la prossima volta che percorrete una qualsiasi delle consolari alzate lo sguardo e contate i manifesti che ci sono in giro e le loro dimensioni. davanti a incroci, segnali stradali, a occultare monumenti, marciapiedi, parchi e persino in mezzo a piste ciclabili. Fateci caso. E la lotta di un semplice blog vi sembrerà improvvisamente fondamentale. Una lotta che si è fatta simbolo del rifiuto di ogni abuso, ogni mafia, ogni violazione della legalità, ogni tipo di degrado, di incuria, di connivenza della politica con i soldi privati.
Ebbene una impresa di affissioni ha sporto denuncia contro il blog per istigazione alla rimozione illecita degli impianti. Si lotta per la legalità ed ecco cosa si ottiene nel nostro paese.
Massima solidarietà dunque agli amici di cartellopoli, che speriamo possano presto riprendere la loro attività che negli ultimi mesi è riuscita a portare il problema all'attenzione di questa distratta amministrazione.

Più informazioni qui:
http://www.degradoesquilino.com/2010/12/e-ufficiale-abbiamo-bisogno-di-un-buon-avvocato-cartellopoli-e-sotto-sequestro-per-ora-del-tribunale-di-roma.html

mercoledì 20 ottobre 2010

La Buona Novella: rifinanziato il Parco di Centocelle


Buone notizie per il tormentato Parco di Centocelle. Dopo innumerevoli aperture e chiusure, sciagurati atti vandalici, promesse e lotte, ieri sul sito del comune si leggeva:

"Il parco di Centocelle sarà completamente realizzato, grazie ad un finanziamento deciso dalla Commissione per Roma Capitale e ratificato dall'Assemblea Capitolina. Ne dà notizia l'assessore all'Ambiente, Fabio De Lillo. 

Lo stanziamento, precisa De Lillo, ammonta a due milioni e 800 mila euro. In più, "sta partendo un project financing per una serie di servizi e attrezzature sportive, che renderanno quest'area verde uno dei parchi di Roma più belli e moderni". 

I lavori per il parco, sottolinea l'assessore, sono un tassello ulteriore del risanamento di Centocelle, reso possibile oggi dall'eliminazione del mega-campo abusivo del Casilino 900, la cui presenza "impediva di fatto la possibilità di qualsiasi opera di riqualificazione"

Oltre alla volontà di completare il progetto del parco, ad oggi realizzato solo in parte, mi fa piacere che si vogliano installarvi dei servizi (si spera non troppo a discapito del verde). La presenza di attività private potrà garantire sperabilmente una maggiore cura e sicurezza del parco, e quindi vivibilità, allontanando lo spettro del vandalismo e del degrado. 

Ho scritto personalmente a MetroC s.p.a. per sapere se alla fine verrà costruito il ponte pedonale sulla Casilina tra la futura stazione e il parco, che era stato stralciato dal progetto, quando invece sarebbe un'operazione di "accessibilità" molto intelligente sia per far vivere il parco che la stazione, invogliando magari chi non ha spazi verdi vicino casa a prendere la metro.

Tuttavia non tutti i problemi sono risolti, resta il nodo degli "sfasciacarrozze" e del recupero delle ville romane ritrovate nell'area del parco e ricoperte dalla sovrintendenza, come spiega bene questo articolo:

In ogni caso la notizia è positiva. Staremo a vedere.

venerdì 15 ottobre 2010

Metro C: In carrozza!



Per ora è ancora un miraggio ma destinato a trasformarsi presto in realtà soprattutto per gli utenti dell'attuale ferrovia concessa Roma-Pantano che dopo decenni di disagi avranno finalmente una metropolitana degna di questo nome. Ed ecco che vi offro la spettacolare possibilità di entrare in uno dei nuovi treni che correranno da Pantano a Piazzale Clodio. Cliccate sul link sotto e buona visione!

http://www.360cities.net/image/innotrans-2010-ansaldo-breda-driverless-metro-roma#0.00,0.00,77.0

lunedì 11 ottobre 2010

Metro C: fatto 30 facciamo...28?



Nuova vita e nuovo look per il sito MetroCspa.it, dopo il bailamme di accuse, dichiarazioni e smentite che ha coinvolto la terza linea metro della capitale negli ultimi mesi.
Per chi si fosse perso le puntate precedenti il tema caldo era (ed è tuttora) la cancellazione dal progetto di alcune fermate nel centro storico e la contemporanea lievitazione dei costi di costruzione che ha infuocato gli animi di numerosi comitati metro-scettici tra cui l'agguerrito Progetto Celio.

Dopo anni di cantieri archeologici e voci di corridoio che vogliono tutte le fermate centrali a rischio, la cancellazione definitiva della fermata di Largo Argentina, lo spostamento della fermata S.Pietro da Piazza Paoli a una nuova location all'inizio di Via della Conciliazione lo scorso Luglio arriva una doppia notizia: il finanziamento da parte del CIPE della tratta S.Giovanni-Colosseo (2 stazioni) che garantisce lo scambio con la metro B e la contemporanea decisione di stralciare Chiesa Nuova (l'unica fermata sopravvisuta fino ad allora su Corso Vittorio Emanuele) e Risorgimento. In sostanza si va da P.zza Venezia a S.Pietro (2km) senza fermate intermedie nell'ansa barocca. Uno scandalo che grida vendetta. Da 31 stazioni iniziali si passa a 28.
I siti ufficiali Romametropolitane.it e MetroCspa aggiornano prontamente mappe, grafici e tabelle per adeguarsi alle nuove dichiarazioni.
In ogni caso si parla sulla carta perché di soldi per la tratta centrale (T2 - Venezia-Clodio) non ce ne sono.

Ed ecco che gli imprenditori che stanno costruendo le restanti tratte della C (tra cui un certo Caltagirone) a Settembre si fanno avanti con la proposta di finanziare la tratta centrale in cambio di concessioni di gestione di strutture commerciali nelle stazioni, della linea stessa, ma soprattutto di terreni comunali edificabili.
Ed ecco che subito si riaccende la speranza di riavere almeno Chiesa Nuova, fermata fondamentale per il centro, cassata più per problemi finanziari che archeologici. Non solo. Il sindaco rilancia sperando che con l'aiuto dei privati si possa portare il capolinea nord da Clodio alla Farnesina e servire così lo stadio Olimpico in vista della candidatura alle Olimpiadi del 2020. Ed ecco sui siti ricomparire per magia i pallini delle stazioni Chiesa Nuova e Risorgimento sul tracciato fondamentale.
A quante stazioni siamo arrivati dunque? E chi lo sa!

Il sito di MetroC riaperto dopo il restyling ci riporta la situazione seguente, evidentemente ancora ebbro delle tante dichiarazioni:

Nella sezione Le stazioni si legge:

"La Linea C avrà 30 stazioni, di cui 20 sotterranee, saranno ambienti spaziosi e luminosi dove la massima funzionalità si coniuga con il comfort."

Più sotto, nel paragrafo "Come Saranno" si legge:

"Nelle 29 stazioni, per la sicurezza dei passeggeri, ci saranno delle porte di banchina sempre chiuse che si apriranno soltanto all’arrivo dei treni contemporaneamente all’apertura delle porte dei convogli"

Infine, se scaricate la brochure dalla home page di metrocspa.it, a pagina 4 sopra lo schema della metro si legge:

"28 stazioni del tracciato fondamentale" (mentre nel grafico ci sono ancora Risorgimento e Chiesa Nuova)

Ai posteri l'ardua sentenza.

venerdì 17 settembre 2010

"La Terza Roma" o "Del Secondo Polo Turistico"

tratta da www.acquariodiroma.com

Quanti di voi conoscono i faraonici progetti dell'attuale giunta per promuovere l'offerta turistica della capitale? A tale scopo consiglio la visione di questo video con colonna sonora alla "Il Gladiatore": http://www.youtube.com/watch?v=-1VwgKB7y4A

Molto utile devo dire perché finalmente vengono rese note le idee e i progetti di questa amministrazione che inizialmente sembrava voler cancellare tutto quanto avviato dalla precedenti. Che poi la metà sono progetti ereditati da Veltroni se non addirittura da Rutelli, vedi la nuvola di Fuksas che il sindaco picconatore all'inizio del mandato voleva quasi fermare. Ora invece è diventato il fulcro del "Secondo Polo Turistico". Bene. Per farvi un breve sunto si parla di incrementare il turismo congressuale con il nuovo centro congressi dell'eur e la nuova fiera di roma. Sul piano marittimo ci sono l'ampliamento del porto turistico di Ostia, la costruzione di quello di Fiumicino insieme a un porto croceristico. Altri campi da golf cui si sommano i due parchi a tema sul cinema a Castel Romano e su Roma antica in zona centrale del latte. Infine il cavallo di battaglia alemanniano: la formula uno all'EUR.

La prima domanda che mi sorge è: Ma in tutto questo cosa succede al primo polo turistico, cioé il centro storico con i suoi monumenti, i musei, i parchi, le ville? Diamo un'occhiata: il Colosseo è nero e soffocato dall'abusivismo dei camion-bar, degli ambulanti e delle guide non autorizzate, la domus aurea crolla, i graffiti vincono sulle iscrizioni latine e la monnezza regna sovrana così come la sosta selvaggia e i cartelloni abusivi. Quindi stringo la mano all'ideatore del parco a tema su Roma Antica dove i turisti potranno finalmente ammirare dei (finti)marmi puliti e un (finto)Colosseo che almeno non casca a pezzi e senza le macchine in doppia fila. Certo per farlo, così come per i campi da golf e l'altro parco a tema (Cinecittà World), si sacrificherà un po' di agro romano, ma si sa che i grandi sogni hanno bisogno di grandi sacrifici per diventare realtà.

Due righe su Cinecittà World, il parco a tema sul cinema. Innanzitutto mi viene subito in mente il suo cugino torinese, ricavato mirabilmente nella superba location della Mole Antonelliana. Il monumento simbolo della città nasconde al suo interno un museo altamente tecnologico dedicato alla modernità. Non si sarebbe potuto fare altrettanto a Roma? Così come è stato fatto per le Scuderie del Quirinale o per la Centrale Montemartini? Oppure usare un'area dismessa in città, come la ex-fiera di roma o le caserme di viale delle Milizie, che offrono spazi abbastanza ampi anche per ardite scenografie. Evidentemente no. La campagna di Castel Romano, assolutamente non servita da trasporto su ferro ma solo dalla già satura pontina, era sicuramente la location migliore. Un mio amico canadese appassionato di cinema in visita a Roma mi chiese se fosse possibile visitare gli studios di Cinecittà. Ebbene, almeno dalle mie ricerche, ciò non è possibile. Il sito non dice nulla a riguardo. Ora capisco perché abbiamo bisogno di farne una copia in campagna.

Un altro po' di cose grottesche dal video: sviluppiamo il turismo congressuale. Ottimo. raddoppiamo l'aeroporto di Fiumicino. Eccellente. Come si spostano i congressisti? non è dato sapere. Il capitolo infrastrutture è ovviamente vago e dura circa 5 secondi di video. In questi 5 secondi tuttavia riescono anche a propinarci come punto di forza la fermata della FR1 di Fiera di Roma dicendoci che la definitiva è in progettazione. Sì perché l'attuale è degna solo di un paese del quinto mondo.
Il video non menziona però che si sta portando avanti anche il progetto della funivia della magliana decantato come anello mancante dell'asse Fiumicino-Fiera-MetroB-Eur (articolo de Il Tempo). Per chi non sapesse di che si tratta, è una funivia (è proprio così!) che collegherebbe la fermata metro B EUR Magliana con il quartiere magliana nuova sorvolando il tevere.
E qui non si può che farsi una grande risata. Simuliamo l'iter di un congressista giapponese che voglia recarsi dall'aeroporto di Fiumicino alla nuvola di Fuksas. Egli dovrebbe, una volta sceso dall'aereo, recarsi all'orribile stazione e prendere uno dei carri  bestiame della FR1, scendere a Villa Bonelli e camminare per circa 700 metri nell'ameno quartiere di Magliana Nuova, prendere la funivia neanche stesse andando a sciare e poi farsi 2 fermate di metro B, attraversare il suk a cielo aperto che è EUR fermi e camminare fino al Centro Congressi Italia - nuvola di Fuksas.

Io non so cosa hanno in testa i nostri amministratori.

martedì 7 settembre 2010

Tor Bella Monaca sì, no, chissà!

Voglio inaugurare il blog con una riflessione sul tema della sostituzione edilizia di tor Bella Monaca sollevato recentemente dal sindaco Alemanno. Il tema è molto delicato e chiama in causa alcuni dei nodi più importanti dell'urbanistica romana.
Non si può non provare un certo stupore verso le dichiarazioni rilasciate dal sindaco in questi giorni.
In rete si può trovare facilmente l'ex cursus di queste dichiarazioni partite dalla constatazione che "Tor bella monaca va rasa al suolo e ricostruita" perché "le case sono fatiscenti e ci piove dentro" e il quartiere costituisce una pericolosa "ciste nel tessuto sociale". La soluzione definitiva alemanniana sarebbe quella di "demolire il quartiere ricostruendolo nelle aree libere accanto con un'architettura più umana di case basse e cortili come alla Garbatella" tutto ciò "senza consumare altro agro romano". E già qui c'è una qualche contraddizione.
Da una visita a Parigi il sindaco ha poi aggiunto di voler guardare alla famosa Defense come modello per le periferie romane, con ampi viali e spazi, impossibili da realizzare al centro. Il primo cittadino aggiunge che il centro di roma deve avere "il massimo della tradizione" mentre la periferia "il massimo della modernità". Dalla Garbatella alla Defense dunque, mentre qualche mese fa si parlava di referendum per la costruzione in periferia di grattacieli più alti di San Pietro. "Qualcuno fermi Alemanno" titola questo post sul tema degli amici di degradoesquilino.com.

Ora, che Tor Bella Monaca sia una periferia degradata e pericolosa non ci sono dubbi. Non conosco lo stato delle case e non saprei dire se ci piove dentro, ce lo dirà chi ci vive.
Troppe cose di questo proclama estivo però mi lasciano perplesso. Sono un grande sostenitore del fatto che Roma abbia bisogno di sostituzione edilizia. Ma non certo a scapito di ulteriore occupazione di suolo pubblico. Togliamo le torri e facciamo le casette coi giardini, tanto per buttare un altro po' di agro romano. Io semmai toglierei le casette basse per verticalizzare. E usare lo spazio lasciato libero per parchi e servizi. Qualche mese fa si parlava di referendum sui grattacieli a roma...che fine ha fatto?
E se proprio c'è una pregiudiziale urbanistico/morale contro le torri residenziali, ci sono molte valide alternative percorribili.
Prima su tutte la densificazione. E' noto che Roma sia una città sparsa, il che rende più difficoltoso organizzare un sistema efficiente di mobilità nonché la gestione dei servizi e non ultimo l'isolamento delle periferie. Allora sarebbe bellissimo polverizzare qualche torre a Tor Bella Monaca per costruire quartieri più a misura d'uomo attorno alla stazione Tiburtina o Quintiliani o Teano e Gradenie della futura metro C per esempio, negli scali ferroviari dismessi, vicino alle fermate della FR2 o della FR3.
Inoltre Roma ha recentemente ricevuto dallo stato la proprietà di caserme e altre aree analoghe che ben si presterebbero a progetti di sostituzione edilizia (magari in senso ecosostenibile) o rifunzionalizzazione.
Tutto questo sempre che i residenti siano d'accordo. L'impatto sociale di spostare le periferie in zone più centrali e più servite sarebbe rilevante. Un tessuto urbano e sociale sano potrebbe aiutare la "cellula" malata a reinserirsi in un circolo virtuoso di disemarginazione. Ma questo è lontano anni luce dalla politica "espulsionista" di Alemanno. Il problema della periferia è la marginalizzazione, il ghetto.
Non so chi di voi ci è mai stato a Tor Bella Monaca. Io sì. C'è un bel teatro di veltroniana istituzione sotto la direzione di Michele Placido, in cui ho partecipato alla premiazione di un concorso letterario. Iniziativa lodevole non c'è che dire. Ma francamente non so quanti residenti abbiano partecipato alle rappresentazioni in questi anni. E infatti puntuale con l'insediamento di Alemanno è arrivata anche la revoca dei fondi. Il problema è l'idea di una certa sinistra di "calare" dall'alto la cultura pensando di cambiare la gente. Io invece credo che si debba piuttosto favorire lo sviluppo di quelle istanze di cambiamento o fermento presenti in ogni tessuto sociale anche il più degradato partendo quindi dal basso. Mi viene in mente a tale proposito la storia travagliata del Parco di Centocelle. Grandi battaglie per istituirlo. un sacco di soldi spesi per crearlo, per gli scavi archeologici e finalmente aperto. Un flop totale. Felici i numerosi stranieri della zona che vi allestivano barbecue domenicali. Felici anche numerosi vandali che l'hanno devastato impuniti. I residenti a lamentarsi che non fosse sicuro. Quindi chiuso. I residenti a lamentarsi che fosse chiuso. Metro C stralcia dal progetto il ponte pedonale che doveva connettere il parco alla stazione omonima. Poi Alemanno sgombera il campo nomadi aidacente ma non per questo il parco torna a vivere. Riaperto e rivandalzzato e di nuovo chiuso. I nostri soldi buttati. Ed in effetti c'era ben poco di attraente in quel posto anche se bisognava almeno dare il tempo agli alberi di crescere. Ho sempre pensato che se al suo interno si fossero installati un chiosco e magari un piccolo fabbricato per ospitare l'associazionismo locale sempre affamato di sedi, il parco sarebbe stato più vivo e quindi più sicuro e più attraente anche per le famiglie con bambini.
Tutto questo per dire che mettere le stesse persone nello stesso contesto ma in case nuove non cambierà radicalmente le cose. Tor Bella Monaca sarà servito dalla metro C solo in parte perché è un quartiere molto esteso verso nord. Un progetto della provincia prevede un corridoio di trasporto pubblico tangenziale che innervi tutto il quartiere collegandolo alla FR2, alla metro, all'università di Tor Vergata, giù fino a Ciampino. Io spingerei su questo come fluidificatore di socialità, magari gli studenti attratti dagli affitti più bassi e dal trasporto efficiente ci andrebbero anche a vivere, creando quel mix sociale che rompe la chiusura di un ghetto.
Altro esempio. La zona delle "torri" è piena di emergenze archeologiche, di testimonianze del passato come il castello di Torrenova. Ecco, valorizzare questi resti, creare percorsi didattici per le scuole del territorio, inserirli nella bigliettazione di siti romani più famosi, questo potrebbe essere un altro input per creare coscienza del territorio, senso di appartenenza e spessore umano che sono elementi tipicamente assenti in periferia.
In conclusione, ben venga la sostituzione edilizia in periferia, purché non si consumi nuovo suolo e si lavori parallelamente su mobilità, ambiente e promozione sociale dal basso, evitando l'ennesima speculazione edilizia per arricchire i soliti noti.

Presentazioni

Roma si ama o si odia. O forse si odia perché si ama. E risulta difficile vederla spesso degradata, umiliata, in balia di caste e inefficienze, così difficile da vivere. Un altro blog su Roma, per proporre visioni di una urbanistica e una mobilità possibili, che possano stimolare un dibattito e magari informare o addirittura influenzare i nostri amministratori. Perché una Roma migliore è sicuramente possibile. Io ci metterò tutta la mia passione. Ma sarà il vostro contributo dall'altra parte a far muovere l'ago della bilancia. Grazie a tutti quelli che vorranno intraprendere questo cammino con me.