mercoledì 27 luglio 2011

La soluzione per Tor Bella Monaca è il tram!


Finalmente gli urbanisti romani scendono dalle cattedre e si occupano di problemi reali.
E lanciano il loro NO al progetto di demolizione e ricostruzione di Tor Bella Monaca promosso da Alemanno, che in sostanza vorrebbe abbattere le torri attuali e farne un mega outlet di casette stile paesino messicano, edificando il triplo della cubatura attuale sul doppio del terreno occupato. Uno scempio. Inutile. O meglio, utile a far arricchire i costruttori.

Dall'università invece l'idea che per riqualificare il quartiere è prioritario curare gli spazi urbani pubblici e riconnetterlo al resto della città, regalandoci il sogno di un tram che scorre silenziosamente tra le case per portare le persone a prendere la metro, all'università, al centro commerciale o alla stazione fs. Integrazione vs Dispersione.

E noi siamo con quest'idea, che deve costringere il comune a rivedere l'attuale progetto della metropolitana leggera Anagnina-Torre Angela, facendone un asse tangenziale parallelo al GRA che corra da Tor Bella Monaca alla stazione di Ciampino.
Un tram che fungerebbe al contempo da connettore di quartieri distanti ma limitrofi e da smistatore del traffico dei Castelli e Roma Sud, in grado di collegare la periferia con le linee metropolitane e ferroviarie, l'autostrada, il polo universitario di Tor Vergata, il polo commerciale di Romanina e la futura Fonopoli.
Un sogno che potrebbe essere realtà con il coinvolgimento di tutti i comuni interessati, del X e dell'VIII municipio, di Roma Capitale, della Provincia e della Regione.

Vi lascio con un immagine da tenere bene a mente per il prossimo futuro:



sabato 23 luglio 2011

E il cerchio si chiude


Notizia di ieri dell'accordo firmato tra il comune e gli artigiani di via Camposampiero, per la delocalizzazione delle attività in una apposita area a Prima Porta, che renderebbe possibile il completamento della cintura ferroviaria nord.
Di cosa stiamo parlando? Della ormai quasi centennale questione dell'anello ferroviario romano, pochi chilometri di binari e un ponte sul Tevere ad oggi inesistenti tra Vigna Clara e il nodo Salario che creerebbero la prima vera infrastruttura di trasporto pubblico anulare di Roma.

Una storia che ormai è quasi leggenda. La costruzione iniziata nei primi del 900 su un percorso oggi utilizzato dalla tangenziale nord, la ripresa per i mondiali del '90 per cui si scavarono le gallerie sotto monte mario e per pochi giorni si poterono portare i tifosi allo stadio in treno. Pochissimi giorni dopodiché l'infrastruttura monca e non a norma fu chiusa per sempre. Nel frattempo ai tempi delle Olimpiadi del 1960 si decideva, per far spazio ai luoghi della manifestazione, di spostare le officine di una 70a di artigiani sul rilevato ferroviario ideale prosecuzione di questo anello mai finito, in zona tor di quinto.
Ed eccoci al presente, da Rutelli ad Alemanno i migliori proclami si sono sentiti che millantavano come essenziale nei propri programmi elettorali il completamento di quest'opera.
Ora forse, con l'accordo di ieri, c'è una qualche speranza, se le ferrovie decideranno di investire centinaia di milioni. L'onda di entusiasmo per le olimpiadi del 2020 potrtebbe rendere concreta questa speranza.

Ma una volta costruiti i binari, cosa pensano i nostri amministratori di farci con l"anello"?
Si diceva passante merci. Utilità dubbia per tutti questi milioni investiti.
Si diceva di creare tre linee di ferrovie regionali passanti: la linea dei laghi FR4+FR3, la linea mare-monti FR2+FR5, la linea FR1 già passante tra orte e fiumicino.
Ma secondo me la vera rivoluzione sarebbe avere un servizio circolare metropolitano con alta frequenza che permetta di scambiare con tutte le linee metro per spostarsi più agevolmente tra le varie periferie della città senza dover intasare il centro (Termini) come succede ora.

martedì 5 luglio 2011

Finalmente un comitato per le Metro!



Salutiamo con piacere la nascita del primo comitato PRO Metro cittadino, che avrà il non facile compito di tampinare l'amministrazione, l'opinione pubblica e tutti i vari gruppi di Nimby da Italia Nostra a Comitato Celio sull'urgenza della realizzazione di un piano infrastrutturale serio per la mobilità di Roma, che abbia nelle quattro linee metropolitane A B C D  il suo cuore pulsante. Riportiamo qui sotto il decalogo di intenti del comitato che si può leggere qui www.metroxroma.it:

Il Comitato Metropolitane per Roma, formato da cittadini – utenti del trasporto pubblico che si ritengono portatori del diritto a una mobilità pubblica efficiente come nelle altre grandi città d’Europa, chiede che:

Si proceda alla costruzione della linea C fino a Farnesina senza ulteriori ritardi e con tutte le stazioni previste.
Si smuova l’inerzia legata al progetto della linea D affinché possano partire i cantieri il prima possibile.
Si realizzino i prolungamenti previsti per le linee A e B secondo criteri di efficienza trasportistica e si rigettino le soluzioni che nascondono piani di speculazione edilizia e ulteriore consumo del suolo.
Si adeguino la linea Roma-Lido e, per la tratta urbama, la linea Roma-Montebello-Viterbo agli standard metropolitani con il miglioramento delle frequenze, del materiale rotabile e la costruzione di nuove stazioni.
Si potenzino le linee FR attraverso la chiusura dell’anello ferroviario, la sostituzione del materiale rotabile, l’incremento e il cadenzamento delle frequenze, una migliore integrazione con le linee metropolitane e la gestione affidata a un soggetto appositamente creato sul modello delle S-bahn tedesche, delle RER parigine, delle Cercanias spagnole e delle linee S milanesi.
Si renda accessibile a tutti il trasporto metropolitano e ferroviario eliminando le barriere architettoniche.
Si promuova l’intermodalità permettendo e incoraggiando il trasporto delle biciclette su metropolitane e linee FR.
Si prolunghi ulteriormente l’orario di esercizio delle metropolitane di notte, specialmente nel weekend.



Tanti auguri dunque e buon lavoro!