sabato 23 luglio 2011

E il cerchio si chiude


Notizia di ieri dell'accordo firmato tra il comune e gli artigiani di via Camposampiero, per la delocalizzazione delle attività in una apposita area a Prima Porta, che renderebbe possibile il completamento della cintura ferroviaria nord.
Di cosa stiamo parlando? Della ormai quasi centennale questione dell'anello ferroviario romano, pochi chilometri di binari e un ponte sul Tevere ad oggi inesistenti tra Vigna Clara e il nodo Salario che creerebbero la prima vera infrastruttura di trasporto pubblico anulare di Roma.

Una storia che ormai è quasi leggenda. La costruzione iniziata nei primi del 900 su un percorso oggi utilizzato dalla tangenziale nord, la ripresa per i mondiali del '90 per cui si scavarono le gallerie sotto monte mario e per pochi giorni si poterono portare i tifosi allo stadio in treno. Pochissimi giorni dopodiché l'infrastruttura monca e non a norma fu chiusa per sempre. Nel frattempo ai tempi delle Olimpiadi del 1960 si decideva, per far spazio ai luoghi della manifestazione, di spostare le officine di una 70a di artigiani sul rilevato ferroviario ideale prosecuzione di questo anello mai finito, in zona tor di quinto.
Ed eccoci al presente, da Rutelli ad Alemanno i migliori proclami si sono sentiti che millantavano come essenziale nei propri programmi elettorali il completamento di quest'opera.
Ora forse, con l'accordo di ieri, c'è una qualche speranza, se le ferrovie decideranno di investire centinaia di milioni. L'onda di entusiasmo per le olimpiadi del 2020 potrtebbe rendere concreta questa speranza.

Ma una volta costruiti i binari, cosa pensano i nostri amministratori di farci con l"anello"?
Si diceva passante merci. Utilità dubbia per tutti questi milioni investiti.
Si diceva di creare tre linee di ferrovie regionali passanti: la linea dei laghi FR4+FR3, la linea mare-monti FR2+FR5, la linea FR1 già passante tra orte e fiumicino.
Ma secondo me la vera rivoluzione sarebbe avere un servizio circolare metropolitano con alta frequenza che permetta di scambiare con tutte le linee metro per spostarsi più agevolmente tra le varie periferie della città senza dover intasare il centro (Termini) come succede ora.

7 commenti:

  1. Non vedo l'ora che inizino i lavori, ho voglia di farmi un giro sul treno intorno roma.
    C'è l'idea di biforcare la linea C del metro a Tor di Quinto, visto che ci siamo, perché non portare la C fino a Prati Fiscali insieme alla futura linea D?

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  2. In realtà purtroppo il completamento della cintura nord da solo non basterebbe a consentire la creazione di una "circle line". C'è bisogno di adeguare anche l'anello sud per potenziarne la capacità e garantire gli opportuni scambi. Speriamo che qualcuno curi il progetto in quest'ottica.

    Prolungare la metro C fino a Prati Fiscali la vedo un'inutile sovrapposizione dello stesso anello ferroviario.
    Invece l'idea iniziale di attestare la C a Tor di Quinto era molto buona, ne avrebbe fatto una vera porta d'ingresso nord della città (anello ferroviario, metro C, Roma-Viterbo) in una zona oggi degradata che sarebbe potuta divenire anche ideale punto di decentramento di ministeri e sedi istituzionali. Ma da quello che so questo tracciato è stato scartato in favore di quello lungo la Cassia (a mio avviso meno utile, passando per zone non intensivamente popolate e soprattutto ad elevatissimo rischio archeologico)

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  3. nonostante sia consapevole che il prolungamento della metro C lungo la Cassia non si farà, sarebbe comunque la scelta migliore. Se ritieni che sia poco utile vuol dire che non sai cos'è vivere sulla Cassia, una zona sufficientemente ed esageratamente popolata per i servizi di mobilità di cui è dotata. Una consolare su cui non solo si riversano gli abitanti di Tomba di Nerone e Grottarossa ma anche La Giustiniana, La Storta, Olgiata creando i soliti disagi. Non vi è neanche un autobus che arrivi ad una stazione metropolitana o direttamente al centro per non parlare poi del fatto che sono costantemente sovraffollati. Seppur vedo assai improbabile il prolungamento della linea C lungo la Cassia che almeno si completi la cintura ferroviaria e si riapra la stazione Vigna Clara!

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    1. Ciao Antonino grazie per il commento. Cerco di spiegare meglio il mio punto di vista. Come sottolinei giustamente tu il traffico della Cassia è dovuto in larga parte anche al traffico di attraversamento di chi viene da fuori GRA. Per come è stato concepito il prolungamento della C a Grottarossa sarebbe indubbiamente utile, ma risolverebbe solo in parte l'intasamento della consolare. Molto più utile sarebbe poter far arrivare il capolinea a Giustiniana, per scambiare con la FR3, come poi è stato chiesto anche dal municipio XX. Purtroppo come sappiamo entrambi la situazione attuale è ben lontana da queste prospettive. Ed è scandaloso che la metro C non scambi con nessuna FR, aiutando nella distribuzione del traffico pendolare. Per questo nella cronica penuria di fondi avrei dato precedenza a un ramo che si attestasse a Tor di Quinto, con una stazione di scambio anche a Vigna Clara con un volesse il cielo anello ferroviario completato. E su questo siamo assolutamente d'accordo.

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    2. Ciao Urban dreamer, grazie per la risposta.
      Indubbiamente avrebbe più senso una linea C con scambio con la FR3. Sicuramente risulterebbe più utile. Come si evince dalla proposta di Cityrailways risulterebbe meno oneroso, rendere il capolinea della linea C c/o Ipogeo degli Ottavi, congiungendo quindi la linea C con la FR3 e, collegare la famosa futura stazione di capolinea, Ospedale S.Andrea, per mezzo di un ramificazione dell'attuale linea Roma Nord. In mia modesta opinione, però portare il capolinea della Linea C a Tor di Quinto, non risulterebbe particolarmente utile, innanzitutto la Roma Nord porta direttamente al centro, cosa che la FR3, purtroppo, non fa più da quando hanno tolto il capolinea a Roma Tiburtina e, in aggiunta, la zona di Tor di Quinto non è particolarmente residenziale. In realtà la proposta di Cityrailways è di gran lunga diversa dall'attuale progetto per le metro di Roma. Una proposta, in mia opinione, che diminuirebbe di molto i costi e che aggiungerebbe più linee metro (la Roma Nord e Roma Lido, sarebbero congiunte diventando una sola linea metro) e rendendo parte della attuale A in D, costruendo della stazioni strategiche al centro di Roma di cui ne è tanto sprovvista, compensando i costi con la costruzione di altre linee metro. Ti rimando al link, se non ne fossi a conoscenza e ti interessasse: http://www.cityrailways.it/studi-e-proposte/2011/11/30/proposta-per-un-piano-del-trasporto-di-massa-di-roma.html

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    3. Grazie ancora per le osservazioni. Conosco bene la proposta dell'Ing.Spinosa che ha indubbiamente molti pregi (in primis lo sbinamento della B1 che massacra le frequenze) e inoltre l'interscambio della C (che diventa A) con Vigna Clara sull'anello ferroviario. Il progetto di Veltroni non prevedeva nessun interscambio della C con la ferrovia ad eccezione di Pigneto e questo ritengo sia un grave errore del vecchio progetto. Non solo, la fermata prevista a Vigna Stelluti è stata subito cassata nel preliminare per fantomatici problemi alle fondamenta dei palazzi, allontanando definitivmente la C dall'anello ferroviario e non servendo la zona di Corso Francia. Detto cio' quello che abbiamo oggi è un quadro totalmente diverso. I fondi per la C si fermano a Colosseo. Si sta cercando di finanziarla fino a Farnesina, che oggettivamente non è il migliore capolinea possibile per Roma Nord. A 1,5 km c'è Vigna Clara. Perché allora non si cerca di arrivarci con lo stesso bando riattivando contemporaneamente il semi anello ferroviario? Ecco il mio ragionamento è più sulla fattibilità economica in questo senso. Da li' si potra poi pensare a una prosecuzione sulla Cassia sperando che lo stato sia più in grado di finanziare opere che tanto ci servono.

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    4. Non posso che essere d'accordo con il tuo ultimo intervento. Considerata l'assenza di fondi necessari per la costruzione della linea C fino a Grottarossa, nonché la necessità di uno scambio con la FR3, non previsto dal progetto di Veltroni, rendere Vigna Clara capolinea della linea C sarebbe una grande svolta per la mobilità sia di Corso Francia che di Tomba di Nerone. Sperando comunque in una fattibile, sperabile e futura prosecuzione della stessa linea fino ad uno scambio con la FR3, passando per la Cassia. Ciononostante anche la sola riapertura della Stazione Vigna Clara sarebbe di grande utilità per Roma Nord, progetto sicuramente attuabile nel breve periodo!

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