martedì 31 luglio 2012

I binari della discordia

Iniziati da poche settimane e già non piacciono a nessuno. Eppure, ormai tre anni fa, un referendum farlocco lanciato dal sindaco attestò il beneplacito unanime dei cittadini verso l'opera. Parliamo ovviamente dei lavori per lo spostamento del capolinea del tram 8 a Piazza Venezia. E ribadisco "spostamento del capolinea", non "prolungamento" come ci è stato propinato per anni. 

I primi ad essersi imbufaliti, manco a dirlo, sono stati i commercianti di via delle Botteghe Oscure. Secondo questo articolo del corriere, dopo qualche giorno di cantiere ecco attività a rischio chiusura, dipendenti in esubero, crollo delle vendite. C'è chi sostiene che con i binari sarà più difficile far arrivare la merce, che sono a rischio sgretolamento i palazzi del '600 sulla via, che ci sarà un "ingorgo quotidiano [...] creato dall’occupazione della carreggiata di ben due rotaie". E' risaputo infatti che il trasporto pubblico serve a creare ingorghi, non la sosta selvaggia. L'articolo ha poi due passaggi che fanno quasi pensare di non vivere in una città in balia dei barbari. «I lavori avevano un senso se si riusciva a portare il tram a Termini» e «L’anno scorso [...] chiedemmo una pista ciclabile che da piazza Venezia si collegasse con le altre esistenti, in modo che ci fosse un circuito». Già si ragiona. L'8 doveva arrivare a Termini, ma questa non è una scusa per stoppare i lavori. Il secondo punto è altrettanto sibillino: non potrebbe la ciclabile convivere con il tram? o addirittura, non si potrebbe rendere via delle botteghe oscure una zona 30 per la sicurezza di ciclisti e pedoni? Viene il fortissimo sospetto che l'unico cruccio dei negozianti sia che le auto saranno intralciate nell'invadere le vie limitrofe di sosta selvaggia. Ecco infatti come termina tuonante l'articolo: «Ma di una cosa siamo certi: se il problema era il capolinea da non mantenere davanti al teatro, bastava spostarlo a piazza Cairoli».  Ovvero: del trasporto pubblico non ci importa nulla, arretriamo pure il tram dove non scambia con nessun altro mezzo di trasporto allontanandolo dal centro. 
Parole che suonano come una maledizione per tramroma.com, sostenitore di una teoria del complotto per lo smantellamento della rete tranviaria, visto che i lavori si sono concentrati da subito sullo scambio di via Florida causando l'interruzione del servizio tranviario in questi giorni, invece che, come più logico, posare le rotaie a via delle botteghe oscure e solo alla fine dei lavori effettuare l'allaccio con i binari esistenti in modo da arrecare meno disservizio alla circolazione. 
E come in un giallo un ulteriore elemento si insinua dietro questa bizzarra decisione: una scala a chiocciola riemersa appena sotto l'asfalto di via delle Botteghe Oscure. Che inevitabili problemi archeologici portino alla decisione di attestare veramente il tram a piazza Cairoli e rinunciare alle rotaie fino a piazza venezia? Il che metterebbe la parola fine anche al sogno di vedere l'8 attestato a Termini. Per ora la soprintendenza sta studiando i rinvenimenti. 
A riguardo, l'eminente archeologo Andrea Carandini in un articolo sul Corriere del 24 Luglio dal titolo evocativo "Le rotaie di Cesare" suggerisce quanto sarebbe stato auspicabile cogliere l'occasione dello spostamento dei binari a Largo di Torre Argentina per scavare la Curia di Pompeo, che proprio sotto il teatro si estende, il luogo in cui fu assassinato Giulio Cesare. E noi siamo sicuramente d'accordo. Ma siamo anche convinti che le bellezze di Roma debbano essere salvate dal traffico e dallo smog e che spostarsi più facilmente è il primo passo per la valorizzazione completa dell'immenso patrimonio cittadino. Auspichiamo quindi che il prossimo sindaco di Roma abbia il coraggio di prendere questi nuovi 400 metri di binari che non piacciono a nessuno e dar loro un senso, portandoli fino alla stazione Termini.

Il parcheggio fantasma

A quanto pare ieri ha aperto, in un silenzio sconcertante e dettato sicuramente dalla vergogna del ritardo ingiustificabile di ben 8 mesi dall'inaugurazione del giardino, il parcheggio di piazza Cavour.

Sui siti istituzionali non un trafiletto.  Nessuna inaugurazione (e ci mancherebbe) e nessuna dichiarazione se non di Vannini, il delegato del sindaco al piano PUP. Avvilente il silenzio su un opera che era stata pensata come tassello fondamentale per la pedonalizzazione del centro storico. 374 posti a rotazione che non risolverebbero ma aiuterebbero a limitare il problema della sosta in un'area di elevato valore turistico commerciale del centro. Invece in questo modo nessuno lo sa. Il sito ufficiale del parking, che promette prestazioni di alto livello come la videosorveglianza h24, le postazioni di ricarica per vetture elettriche e la possibilità di prenotare il proprio posto via web, ad oggi ancora non ha attivato i servizi. Anche le tariffe sono abbastanza sconcertanti: 2,80 euro la prima ora 2,20 le successive. Considerando che nulla è stato fatto per scoraggiare la sosta selvaggia dell'area estesa che il parcheggio si prefigge di servire, nemmeno allargare i marciapiedi della stessa piazza Cavour, i posti a rotazione resteranno bellamente vuoti a far compagnia a quelli di villa borghese. E chissà cosa ne è stato del mega progetto per l'ampliamento del parking al galoppatoio appunto, l'unico vero progetto messo in campo dall'amministrazione Alemanno. Magari è stato aperto ma non l'hanno detto a nessuno. 

domenica 29 luglio 2012

Tanto per volare (con la fantasia)


Presentato ieri il masterplan del nuovo aeroporto di Fiumicino. Un progetto faraonico da 12 miliardi di euro, che raddoppierà lo scalo romano con l'obiettivo di raggiungere i 110 milioni di passeggeri nel 2044.
Senza voler entrare nel merito della sostenibilità di una tale operazione economica nel quadro della congiuntura attuale, vi mostro lo schema dell'accessibilità trasportistica che dovrebbe supportare l'espansione per fasi del nuovo scalo. I più smaliziati potranno riconoscere in queste linee colorate sulla mappa una serie di progetti, alcuni dei quali vecchi di anni, altri già accantonati altri ancora in gravi difficoltà. Vediamoli:

People Mover
La novità più grande introdotta è la monorotaia che collega Fiumicino porto, l'attuale terminal, il nuovo terminal e un nodo intermodale che dovrebbe connettersi con la ferrovia e la futuristica estensione della Roma-Lido. E' la linea tratteggiata in rosso.

Ferrovia
In arancione è segnato il nuovo scambio tra FR1 e FR5 che chiuderebbe ad anello le due linee su un tracciato esistente tra Ponte Galeria (Fr1) e Maccarese (Fr5). E' anche previsto un nuovo ramo con una stazione all'interno del nuovo terminal di scambio con il people mover. Al centro dell'immagine potrete riconoscere la famigerata Gronda Sud, che corre parallela alla nuova autostrada Roma-Latina, un enorme passante che avrebbe dovuto liberare l'anello sud di roma dal traffico merci collegando Campoleone alla Roma-Pisa via Ponte Galeria. Progetto onerosissimo e difficilmente realizzabile soprattutto visto il passaggio attraverso aree vincolate come la riserva di decima di cui ad oggi ci sono solo studi di fattibilità. I più accorti infine avranno notato in alto a destra un piccolo raccordo tratteggiato. E' un pezzo della famosissima cintura nord a completamento dell'anello ferroviario, con una nuova stazione di interscambio con la metro A a Baldo degli Ubaldi. Ad oggi non ci sono ne finanziamenti ne progetti concreti per la chiusura dell'anello nord.

Roma-Lido
Uno dei progetti più eclatanti è la diramazione della Lido all'altezza di Acilia (nuova stazione di Acilia Madonnetta) che costeggiando Dragoncello raggiunge l'aeroporto scavalcando il Tevere e passando per la Fiera di Roma e Parco Leonardo, concludendosi nel nodo di scambio col People Mover. Questo progetto ad oggi è una linea sul NPRG.

Metro
Questo è forse il capitolo che fa più male. L'immagine riporta sia la C che la D, di cui tutti conosciamo lo stato, la prima con progetti e finanziamenti fermi a Colosseo e la seconda spazzata via dall'attuale amministrazione. Salta agli occhi anche il prolungamento della B a Trigoria, non previsto nemmeno dal PRG e ad oggi rimpiazzato da un improbabile corridoio filoviario che dopo tre anni di cantieri ancora è lungi dal vedere la luce. 


Viabilità
Qui realtà e fantasia si confondono in maniera inestricabile.
Una rinnovata via della Scafa che presumibilmente passerebbe sul nuovo ponte raddoppiato i cui lavori sono al palo da mesi per problemi archeologici.
L'autostrada Roma-Latina
, upgrade della vecchia Pontina, l'unico progetto finanziato per intero ma ad elevatissimo rischio in quanto CIPE e Regione Lazio non hanno fatto i conti con l'oste, cioé i residenti e gli ambientalisti. Si prevede infatti il passaggio in viadotto sul Tevere e a raso a ridosso del nuovo quartiere di lusso di Torrino-Mezzocammino e di Spinaceto. Un progetto da 3 miliardi che rischia di naufragare. I comitati sono già sul piede di guerra. E forse col senno di poi quei tre miliardi avrebbero potuto essere spesi per progetti più sostenibili. Figurano infine delle direttrici a dir poco surreali.
Una bretella tra la pontina e via di trigoria che spacca a metà la riserva di decima, e il famigerato GRA 2, progetto sponsorizzato da Alemanno all'insediamento della sua giunta per una autostrada parallela al GRA tra la A1 e la Roma Fiumicino. Impatti a dir poco devastanti per i Castelli e l'agro romano e progetto per fortuna defunto prima di nascere.



Vogliamo ringraziare ADR per averci fatto sognare una Roma in cui spostarsi non è l'incubo quotidiano che la cittadinanza teme maggiormente.  

giovedì 19 luglio 2012

Metro D e science fiction

Le vicende della metro romana hanno sempre più carattere di fantascienza. Dai disastri della B1 ai cantieri fantasma della C per non parlare del defunto progetto della quarta linea, la metro D che Veltroni dava per cantierabile nel 2009 e conclusa nel 2015. Fantascienza appunto. Tanto che un gruppo di ragazzi (qui il link alla pagina facebook) ha girato una web series proprio sulla quarta fantomatica linea della capitale. Postiamo con piacere la prima puntata e quelle che seguiranno. Speriamo che la vedano anche i politici con velleità elettorali e cerchino in tutti i modi di evitare che il trasporto pubblico romano rimanga solo un film pieno di sogni.


martedì 17 luglio 2012

Cercasi cantiere disperatamente

Bella vero? E' Porta Metronia, lungo le mura aureliane, da pochi anni ristrutturate in parte con un bel parco lineare. Da altrettanti ospita una oscena rotatoria fatta di cubotti di plastica. Inspiegabile ai più, ma tanto i romani si abituano a tutto. Lo sconforto maggiore arriva quando si viene a sapere che i cubotti servivano a rimodulare la viabilità nel momento in cui avrebbero aperto i vicini cantieri della fermata Amba Aradam-Ipponio della Metro C. Cantieri previsti da più di due anni ma più difficili da avvistare di un UFO. E intanto i cubotti invecchiano si sfasciano si deformano. Così come invecchiamo noi, e invecchia la città eterna come eterna è l'attesa delle infrastrutture che la salvino. Non ci crede più nessuno. Ed è difficile dare loro torto. I cantieri ai Fori Imperiali sono diventati una barzelletta. Pare che la soprintendenza non accetti il fatto che il traffico veicolare resti consentito durante i lavori per la metro, secondo loro mettendo a rischio la vita e vivibilità del Colosseo stesso. E così invece di decidersi una buona volta a pedonalizzare l'area archeologica più famosa del mondo l'amministrazione fa melina, letteralmente evapora nel caldo estivo. Noi continuiamo a martellare finche' non vedremo i bandoni gialli e rossi di Romametropolitane ai Fori, perché queste due stazioni pagate a peso d'oro servono a Roma e ai romani come il pane.

domenica 15 luglio 2012

Una proposta per il mare di Roma


Non c'è bisogno di spiegare la situazione del litorale romano in termini di traffico e sosta. La conosciamo tutti. E oltre al degrado, il caos, la mafia dei posteggiatori abusivi, i mezzi pubblici costretti a pericolosi slalom nella parte più bella, tra la Colombo e Torvajanica, la Tenuta del Presidente, le auto devastano annualmente la splendida macchia mediterranea. E nel frattempo i proprietari degli stabilimenti fanno affari d'oro  versando al comune concessioni ridicole mafiosamente assegnate anni e anni or sono. Ecco, una proposta semplice semplice per eliminare di colpo tutti i suddetti problemi.

lunedì 9 luglio 2012

Ce lo doveva dire Montezemolo


Ovvero: "Del monopolio ferroviario, della Stazione Tiburtina Fantasma e di una cancellata di ferro"


Premetto che non esprimo alcun giudizio di simpatia per questo ultramiliardario che ha costruito la sua fortuna nell'Italia corrotta, mafiosa, degradata e umiliata che ora vuole salvare ergendosi a paladino della giustizia senza aver mai fiatato per decenni. Purtuttavia ci volevano i suoi milioni per comprare pagine intere di quotidiani nazionali e denunciare quello che blogger sfigati gridano inascoltati da tempo. E lo fa con una breve lettera indirizzata al presidente Monti. Oggetto dello sfogo, la situazione di due scali romani scelti da NTV come base per il suo famoso treno veloce Italo. La nuova Tiburtina, mastodontica cattedrale ferroviaria costata centinaia di milioni e già in decadimento, tuttora vuota e inutilizzata dal giorno dell'inaugurazione. Per onore di cronaca la gara per la gestione degli spazi commerciali all'interno della stazione è stata bandita e vinta, guarda caso da GrandiStazioni del gruppo FS. Attendiamo che si attivino.
Poi Montezemolo punta il dito sulla vergognosa questione di Ostiense, dove la nuova fiammante Casa Italo ricavata nel rinnovato Air Terminal da proprio sul binario di Italo. Peccato però che RFI ha eretto una ringhiera che impedisce agli utenti di accedere direttamente al treno. Questione di autorizzazioni dicono. A me sembra più uno sgambetto bello e buono al neo concorrente.

Chissà cosa ne dirà il presidente Monti di queste dure parole, per ora rimane la figura grama dell'intero sistema Italia, umiliato per anni da monopoli come quello di FS, che ha risucchiato miliardi di denaro pubblico, affossando il nostro debito, per una rete ad alta velocità (tramite RFI società pubblica) regalata poi chiavi in mano a Trenitalia (società privata) per i suoi profitti. E meno male che è arrivato Montezemolo con NTV, che ha già incrinato, con evidente diminuzione di prezzi anche del concorrente sleale, la speculazione folle di Trenitalia. Tutta orientata a servizi business e tagliando di fatto fuori dal trasporto ferroviario veloce un'intera fascia di popolazione che proprio non può più permettersi gli assurdi prezzi, allo stesso tempo lascia marcire il servizio regionale, le cui gare di affidamento da anni, in ciascuna delle 20 regioni italiane, sono vinte sempre da lei, Trenitalia. E allora ben venga il monito di Montezemolo. Fermo restando che non è di certo lui il pater patriae che ci salverà cavalcando l'onda della crisi e dell'antipolitica. 

Mario Monti ha una bella responsabilità, perché nel pacchetto di liberalizzazioni non ha avuto il coraggio di inserire la più importante, cioè quella sul trasporto ferroviario, creando un ente statale proprietario dell'infrastruttura e aprendo al mercato le gestione dei servizi. Ha però istituito una "Authority" proprio per studiare questa tematica, la quale si è appena insediata nel suo ruolo. E io mi auguro che riesca al meglio nel proprio lavoro. Per restituire agli italiani la dignità di un trasporto ferroviario, rapido, ecologico, economico, confortevole, puntuale e capillare. Per far chiudere finalmente il capitolo insostenibile del mezzo privato e aprire la strada a una svolta epocale. E soprattutto per dimenticare lo scempio di cancellate erette tra i cittadini e i servizi che pagano e di stazioni monumentali abbandonate all'incuria del tempo.

domenica 8 luglio 2012

A quando una passeggiata anti-degrado?

Tor di Mezza Via, Piano di Zona Anagnina 2, quartiere extra-comunitario di Roma, ben poco che ricordi di essere in una Capitale millenaria, dove tuttavia le case si vendono ancora (per poco) a peso d'oro. La differenziata di "primo sistema" funziona egregiamente. Sì perché i cittadini differenziano. Ma l'AMA non raccoglie. Alcune aiuole sui marciapiedi dei volenterosi se le rasano da soli. Gli altri ringraziano ornandole di rifiuti. E in un quartiere di recente costruzione il Traslocatore farà affari d'oro. La pubblicità gratis e infestante è garantita. A quando una bella passeggiata anti-degrado come fanno da tempo i nostri vicini di Osteria del Curato





venerdì 6 luglio 2012

Del Colosseo e altre storie

E' il monumento più famoso del mondo. Nonché l'ombelico di una città millenaria in grado di attrarre su di se e sollevare ogni tipo di problematica (conservazione, decoro e degrado, mobilità, vivibilià) che la affligge infervorando il dibattito pubblico. Forse però mai come adesso è stato nell'occhio del ciclone. Perché parlarne qui, bhè perché un simbolo così potente è uno specchio di ciò che gli sta intorno e le "soluzioni" ai suoi problemi  dovrebbero far scuola per il resto della città. Vediamole.

martedì 3 luglio 2012

Parcheggiopoli


Il 31 Maggio il consiglio del municipio X approva una risoluzione per la sospensione di tutti i PUP previsti nel territorio, in particolare si impegna a tartassare il comune per il ripristino di viale Giulio Agricola su cui insiste da anni un cantiere ormai fermo. Fermo per stessa ordinanza del comune a seguito di inadempienze della ditta appaltatrice sulla gestione delle alberature.
Ieri invece Alemanno, in quanto commissario straordinario per l'emergenza traffico (carica che il sindaco di Roma ricopre continuativamente e illeggitimamente dal 2006), ha firmato la revoca del PUP di via Albalonga, tristemente nota per il famoso Tiramisù di Pompi con annesso servizio d'ordine dotato di megafono per segnalare le macchine in terza e quarta fila da spostare. In bilico anche quello previsto sotto un campo sportivo a Testaccio. Tutti parcheggi osteggiati pesantemente dai residenti. Nel frattempo il PUP di Piazza Gentile da Fabriano ha aperto, restituendo ai cittadini una piazza con marciapiedi più larghi, alberature e a detta di molti più bella. Senza nessun edificio crollato nonostante la vicinanza del Tevere.

Alessandro Vannini, delegato del sindaco per il Piano Parcheggi dal canto suo sta preparando un nuovo piano per 42 pup, a suo dire, "in modo amministrativo e non politico", forse a voler sottolineare che non sono le proteste di residenti arrabbiati strumentalizzate da politici in odore di elezione a guidare le scelte dell'amministrazione. Vannini ci rassicura che il piano avrà regole diverse per la concessione alle imprese, punto da sempre criticato dai NO PUP in quanto renderebbe l'investimento troppo sfavorevole per l'amministrazione. E dice di voler affidare alle Università romane uno studio sul traffico e la sosta. Speriamo che nel piano Vannini includa delle regole ferree per quanto riguarda la riqualificazione stradale nell'area interessata dal pup, incluso arredo urbano atto a scoraggiare la sosta selvaggia.

Da un altro lato della complessa matassa la CAM s.r.l., una delle società che costruisce parcheggi interrati a Roma da anni, addita la spaccatura all'interno della stessa maggioranza capitolina che a livello municipale cavalca strumentalmente il risentimento dei NO PUP e invalida le direttive del Piano e di Vannini.

Infine volevo chiudere questo quadretto con la tristissima vicenda del parcheggio sotto piazza Cavour. Un cantiere che ha occupato la piazza per 7 anni e che a fine Novembre 2011 è stato finalmente smantellato, restituendo ai cittadini lo splendore di un giardino pubblico rinnovato secondo i disegni dei primi '900. Ma i 700 posti auto sottostanti sono rimasti inaccessibili da allora. Si disse che era questione di poche settimane, che c'erano stati problemi archeologici per le uscite. Così le ruspe hanno continuato a infestare il parco per 7 mesi. Oggi Vannini su Il Tempo parla di lavori conclusi ma non specificati problemi buracratici da risolvere. E lancia una data. Al massimo il 20 Luglio si apre il parcheggio. Niente inaugurazione ufficiale in pompa magna però. E ci mancherebbe.

Questo lo stato attuale della problematica forse principale, del nemico numero uno della vivibilità di Roma, come affrontata da questa amministrazione. Ripensamenti, rilanci, cantieri eterni, inaugurazioni truffa. Viene quasi il dubbio che il focus non sia tanto sulla sicurezza, la salute e il benessere dei cittadini quanto sulla possibilità di speculazione offerta dai PUP. 
Così, mentre attendiamo con ansia e paura le elezioni del 2013, i romani possono continuare a parcheggiare indisturbati in 2a e 3a fila, sulle strisce e agli incroci, sugli scivoli e gli spartitraffico, sopra i platani e i castani, marciapiedi e piste ciclabili. Gli altri ringraziano.


Diamo a Cesare quel che è di (metro) C-esare

La Metro C ha rappresentato la più grande campagna di scavi archeologici a Roma degli ultimi decenni, sia per estensione che per profondità raggiunta. Lo scopriamo in un bell'articolo sul venerdì di repubblica. E' proprio questo il caso in cui la modernizzazione della città va a braccetto con la sua storia. Quando leggiamo in giro di cantieri che durano da decenni ricordiamoci che i lavori per le opere della metro vera e propria sono iniziati nel 2007, quindi solo 5 anni fa. Negli anni precedenti invece sono state eseguite importanti indagini archeologiche. Così come dobbiamo ricordarcene quando strumentalmente si avversa il progetto metro C per via del suo costo. Un costo che comprende scoperte rilevantissime per la città come l'Adrianeum di Piazza Madonna di Loreto, le vetrerie medioevali in piazza Venezia che si affacciano sui resti della via Flaminia, i basoli della via Labicana, la ricostruzione stratigrafica dell'area delle Mura Aureliane occupata in antichità addirittura da un corso d'acqua e che ha restituito fossili di frutti e piante per arrivare all'estremo limite orientale del comune di Roma, in zona Pantano e scoprire un sistema di canalizzazioni del neolitico. Insomma un servizio non indifferente alla storia millenaria della nostra città. Nell'articolo si parla anche di un piccolo museo dei reperti nella futura stazione San Giovanni. Ci speriamo, così come speriamo che possano essere avviati nel più breve tempo possibile i lavori per la tratta centrale, con lo stesso spirito di collaborazione tra studio dell'antico e esigenza di modernità.